Nel 2016 in calo la ricerca di auto a basso impatto ambientale

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Rallenta il mercato green. Il trend delle auto elettriche e ibride, nel nostro Paese, non sembra più essere particolarmente appetibile. Questo, almeno, è quello che emerge dai dati raccolti da AutoScout24, la più grande piattaforma europea per la compravendita di auto usate con oltre 2,5 milioni di annunci.

CALANO LE RICERCHE, MA ANCHE I PREZZI

Dopo un 2015 che si era tinto di verde, le vetture a basso impatto ambientale segnano il passo. Rispetto al primo trimestre dello scorso anno, infatti, le stime della banca dati di AutoScout24 rilevano un calo, anche se minimo, dello 0,12%. Allo stesso tempo, però, il trend delle auto elettriche e ibride è anche un altro: si nota l’aumento della presenza di vetture di seconda mano di questo genere di alimentazioni disponibili. Attualmente sono quasi 2.200, mentre l’anno scorso erano circa 1.400. Tutti segnali di un diminuito appeal degli italiani nei confronti di questo tipo di mobilità.

MODELLI: CHI SALE E CHI SCENDE

Il calo nelle ricerche, su AutoScout24, ha riguardato principalmente modelli come la Renault Twizy o la Peugeot 3008. Con delle eccezioni. Rispetto al periodo gennaio-marzo 2015, spicca il fortissimo incremento di interesse che gli utenti hanno registrato nei confronti della Mercedes Serie B Electric Drive, il gioiello tecnologico che la Casa di Stoccarda ha lanciato l’anno scorso definendo nuovi standard nel mondo delle vetture a zero emissioni. In questo caso, si registra addirittura un boom di richieste del +12,2%. Al secondo posto troviamo la Tesla Model S, con un incremento dell’1,3% nelle ricerche, e la Bmw i3, che invece ha visto aumentare le richieste dell’1,2%.

LE RAGIONI DEL CALO

La diminuzione di interesse nell’usato, spiegano da AutoScout24, è un risultato del tutto in linea con il trend del nuovo. Secondo gli ultimi dati diffusi da Acea, l’associazione che riunisce i principali costruttori europei di automobili, se il Vecchio Continente fa registrare un vero e proprio boom nelle immatricolazioni con un +26% rispetto al primo trimestre del 2015, le cose nel Bel Paese vanno diversamente. L’Italia, infatti, è l’unico grande mercato europeo a presentare il segno negativo: da noi, nello stesso periodo preso in considerazione, le immatricolazioni sono calate di quasi il 13%.

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