Che il mercato auto si sia spostato anche sul web non è una novità e ad internet sempre più automobilisti si affidano anche per la ricerca dei pezzi di ricambio necessari al proprio veicolo. Spesso si cercano pezzi usati, per risparmiare un po’ sui costi di manutenzione. E proprio il mercato web dei pezzi di ricambio usati, ha denunciato il presidente dell’Ada – Associazione autodemolitori italiani Anselmo Calò, è sempre più soggetto al rischio di truffe.
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La truffa dei pezzi di ricambio usati
Nei giorni scorsi Calò ha spiegato nel dettaglio come avviene la truffa sui ricambi auto. Si tratta di un meccanismo criminale molto dettagliato e ingannevole. I malviventi utilizzano infatti il nome di aziende reali, clonando i siti internet e le pagine Facebook. Gli utenti hanno dunque la sensazione di trovarsi di fronte a pagine web sicure, di proprietà di marchi noti e affidabili. L’unica differenza, a ben guardare, sta nei numeri di telefono riportati.
Una volta scelto il pezzo da acquistare, ai clienti viene chiesto di effettuare il pagamento tramite un bonifico, su un Iban spesso associato a una carta prepagata. A bonifico effettuato, al cliente arriva persino una fattura (anche questa clonata in modo magistrale), così da rendere il tutto ancora più credibile. Il problema però è che, mentre il denaro viene prelavato sul serio, il pezzo di ricambio non arriva mai. E i numeri di telefono precedentemente utilizzati si scoprono non più reperibili.
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Come difendersi dalle truffe sul web
Le aziende vittime hanno già sporta denuncia e l’Ada è pronta a presentare un dossier alla Polizia Postale. Il consiglio agli utenti è di verificare con attenzione inserzioni e pagine web, cercando il maggior numero di informazioni possibili sull’azienda. Qualcosa che difficilmente è duplicabile, ad esempio, è la ragione sociale dell’impresa.
Prima di effettuare il pagamento è bene inoltre controllare sul web l’Iban indicato e, in ogni caso, evitare di versare denaro su carte prepagate o intestate a persone fisiche, dal momento che le aziende che operano regolarmente sul web sono sempre dotate di un conto bancario aziendale.