Il segno “meno” ha fatto capolino nel mercato dei veicoli industriali. A maggio del 2017, stando alle stime elaborate dal Centro studi e statistiche di Unrae, le immatricolazioni dei mezzi con massa totale a terra superiore a 3,5 tonnellate sono state in calo del 6,4% rispetto a un anno fa. In termini assoluti si parla di 1.930 contro 2.061 unità.
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Nei primi cinque mesi del 2017, lo stesso Centro studi dell’Unrae prevede una crescita dell’11,4% rispetto allo stesso periodo del 2016, con 9.737 immatricolazioni contro 8.739.
I VEICOLI INDUSTRIALI PESANTI
Per i mezzi pesanti, con massa totale a terra uguale o superiore alle 16 tonnellate, le stime per il mese di maggio sono in diminuzione del -6% (1.520 unità immatricolate contro 1.617). Da gennaio a maggio 2017, l’incremento del mercato rispetto allo stesso periodo del 2016 è stato del 13,6% (7.875 unità contro 6.931).
“Per la prima volta da quando Unrae, nel gennaio 2016, ha elaborato e pubblicato le proprie stime, siamo di fronte al segno ‘meno’ nell’andamento del mercato dei veicoli industriali in Italia. Il dato non costituisce un sintomo di inversione di tendenza rispetto all’andamento positivo, ma indica indubbiamente un momento di riflessione.
Franco Fenoglio, presidente della Sezione veicoli industriali di Unrae
RILANCIARE L’AUTOTRASPORTO
C’è da riflettere, in particolare, sull’inadeguatezza degli incentivi statali. Misure che non sostengono in modo adeguato l’esigenza di ringiovanimento dei veicoli industriali circolanti.
“Anche a fronte della necessità di rinnovare un parco largamente obsoleto e poco efficiente – conferma Fenoglio – la decisione di investire in nuovi mezzi risulta ancora condizionata in maniera forte dalla frammentarietà degli incentivi dedicati e dai tempi eccessivamente lunghi richiesti per rendere disponibili ogni anno i fondi destinati agli investimenti nel settore”.
Una situazione che non giova a nessun livello sull’economia nazionale. “Nonostante le ricerche e le argomentazioni delle imprese che costruiscono e distribuiscono i veicoli industriali e le valutazioni delle Associazioni dell’autotrasporto e della logistica – conclude il presidente della sezione veicoli commerciali di Unrae – sembra esserci ancora eccessiva vischiosità nel considerare il trasporto e la logistica come fattori economici strategici, tanto più per quanto riguarda l’autotrasporto”.